NON CI SI MERAVIGLI PER AUMENTO POVERTA’
Non c’è nulla da meravigliarsi, ma semmai preoccuparsi, dei recenti dati sulla povertà definiti dall’ ISTAT. Anzi, tutto fa prevedere che dai 5 mln e 700 mila si possa raggiungere la soglia dei 6 MLN entro il 2025 se non si opererà diversamente sulla politica economica del nostro Paese. Infatti con gli stipendi al palo, con le pensioni non perequate a sufficienza e quindi con un potere di acquisto in calo a causa di una inflazione micidiale nel triennio ( 8,1% nel 2022 – 5,7% nel 2023 – 3,0% prev.2024 ) non solo si incide sui consumi alle famiglie, ma su tutta la struttura economica, tanto da far registrare una caduta della produzione industriale del 3,4%. Rinnovo dei contratti, giusta perequazione delle pensioni, strumenti di supporto alla povertà, accelerazione degli investimenti PNRR dovrebbero essere le parole d’ordine per un rilancio della nostra economia. Solo così facendo si può ipotizzare una reale inversione di tendenza di un paese che diventa sempre più povero, in quantità e qualità. Qui di seguito alcuni dati a conferma di ciò.
CASA MUTUI – AFFITTI
Aumento clamoroso per quanto riguarda i mutui bancari, con aumenti medi della rata mensile di 250 Euro, pari a circa 3000 Euro all’anno. Aumento importante per gli affitti delle abitazioni dell’11% – aumento dei costi di acquisto casa del 6,1% delle case nuove e del 3,4% di quelle esistenti.
PENSIONI
Il forte taglio della Perequazione delle pensioni è clamoroso e complessivamente ha inciso in misura strutturale per 3,5 MLD nel 2023 e 6,8 MLD nel 2024 e a subirlo saranno circa 4 milioni di pensionati con una perdita economica nel biennio 2023-24 pari a 10,3 MLD.
INFLAZIONE CARRELLO SPESA
Nel 2023 dopo aumento Carrello Spesa di circa il 12% nel 2022 registra un ulteriore aumento di circa il 6%. Nel 2024 si sta attestando attorno ad aumenti per circa il 5%. Si sappia che i tassi di inflazione si sommano. Quindi i prezzi non solo non diminuiscono ma crescono ulteriormente rispetto a quelli elevatissimi del 2022
PRESTITI
AUMENTO CREDITO AL CONSUMO (indebitamento famiglie) superati i 101 MLD