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EMERGENZA CASA TRA MUTUI AFFITTI E SFRATTI                

La problematica “casa” sta diventando un problema molto inquietante. Infatti oltre la perdita del potere di acquisto delle famiglie italiane, come già più volte affermato, si aggiungono le ricadute molto negative dovute agli aumenti continui del costo del denaro stabilito dalla BCE in questo biennio, a causa dei processi inflattivi.  Tali decisioni hanno portato il tasso di sconto al 3,5% causando tre effetti assai rilevanti sul settore della casa:

– un aumento clamoroso per quanto riguarda i mutui bancari, con aumenti medi della rata mensile di 250 Euro, pari a circa 3000 Euro all’anno.

–  un aumento importante per gli affitti delle abitazioni dell’11% , per canoni medi di 900 Euro l’aumento assesterebbe il canone a 1017 Euro ( più 117 Euro al mese).

– un aumento dei costi di acquisto casa del 6,1% delle case nuove e del 3,4% di quelle esistenti, con un aumento di acquisto medio precedente di 200 MLN a circa 212 MLN per le nuove e di circa 207 MLN per le esistenti 

 Ciò sta producendo non solo un abbattimento degli atti di compravendita, ma una relativa impossibilità ad affittare una abitazione. Pensiamo solo agli studenti fuori sede che si troveranno in grave difficoltà per trovare una stanza per dormire ed anche per le giovani coppie che vorrebbero iniziare una vita comune.

 Inoltre, cosa gravissima, un aumento clamoroso degli sfratti. Questi ultimi hanno fatto registrare solo nel 2022 nel Paese sfratti per oltre 150.000 nuclei familiari. Si tratta anche qui di cominciare non solo a ragionare ma soprattutto prendere decisioni importanti in tema edilizia residenziale e popolare per dare una risposta alle esigenze di mercato. Contemporaneamente mettere in campo aiuti importanti per un calmieramento degli affitti soprattutto quelli di morosità inconsapevole, come peraltro già finanziato dai precedenti Governi. Se non si facessero queste considerazioni e se non si attuassero queste decisioni parlare della “famiglia” è del tutto irreale e si traduce esclusivamente in un ambito ideologico senza dare risposte effettive, anche in termini di natalità al nostro paese – sostiene Rosario Trefiletti – Presidente CCI