SUBITO MANOVRE CONGIUNTURALI PER CONTRASTARE AUMENTI PREZZI E TARIFFE. DISCUTERE D’ALTRO OGGI È FUORVIANTE
Gli aumenti che il Paese sta subendo sono terrificanti e oltre a colpire le famiglie italiane con un potere di acquisto già drasticamente ridotto, fanno correre il rischio di un aggravamento della situazione economica complessiva del Paese. Tutti i settori ne sono attraversati con conseguenze molto gravi ma soprattutto il comparto energetico importante sia per le bollette e sia per lo sviluppo economico. Sentiamo parlare a proposito ed a sproposito di interventi di carattere strutturale relativamente a questo importante comparto: dalle speculazioni sempre presenti a sistemi di produzione nucleare a trivellazioni per il gas ed altro ancora. Tutte queste discussioni, alcune giuste soprattutto quelle di una transizione energetica basata sull’energie alternative o forte contrasto alle speculazioni , vanno certamente nella direzione giusta, ma in una fase come questa non ci fanno fare un passo in avanti nel contrasto a questo profluvio di aumenti oggi in atto. Quindi quello che riteniamo è che si mettano in campo azioni decise per un contrasto congiunturale ed immediato su tale questione . Ed allora, quello che rivendichiamo al Governo con forza sono interventi celeri immediati per portare sollievo alle famiglie ed alla stessa economia del Paese. Due sono le questioni di intervento rapido e necessario per intervenire in tale direzione in maniera concreta, anche perchè riteniamo del tutto insufficiente quello che sinora si è fatto. La prima questione è quello di spostare e ridurre gli Oneri Generali di Sistema dal calcolo sulle bollette alla fiscalità generale, poiché è insopportabile che queste misure parafiscali riguardanti agevolazioni varie, ricadano sulle singole bollette ( si pensi che una famiglia di pensionati paghi per agevolare l’alta velocità ferroviaria per il manager che si sposta da Roma a Milano ). Si tratta di cifre imponenti che stanno superando i 15 miliardi annui. La seconda questione riguarda la modifica sostanziale dell’IVA almeno per quanto riguarda gli aumenti scattati automaticamente poiché tassa in percentuale. Infatti l’IVA come tassa automatica incidendo sugli aumenti dei prezzi industriali ha determinato entrate fiscali in maniera importante per lo Stato, si pensi che solo nel 2020 sui carburanti, sono aumentate tali entrate di 1 MLD e 600 MLN di euro. Ecco cosa si deve fare nell’immediato, restituendo perciò tutte le risorse che lo Stato ha incamerato a causa di questo automatismo. Si tratta quindi di lasciare da parte tutte le discussioni su manovre di carattere strutturale (che devono essere fatte) ma che in questa fase non hanno e non devono avere la precedenza su quanto , in termini congiunturali , è necessario fare. Si discuta poi di lotta alla speculazione, nucleare sì, nucleare no, trivellazioni varie per il gas ed altro ancora , poiché le riteniamo fuorvianti rispetto alle esigenze oggi presenti. Solo così facendo, evitando aumenti clamorosi per le famiglie che stando ai nostri calcoli, comporteranno , solo per l’energia , ricadute di più 1.400 euro annui a famiglia (ben più di cento euro a famiglia al mese) e, un ricarico importante per l’industria e commercio che inevitabilmente farà ricadere sempre sulle famiglie i prezzi dei beni da loro prodotti. Se ciò non avvenisse, un diminuito potere di acquisto delle famiglie stesse realizzerebbe una ulteriore contrazione dei consumi con ricadute molto importanti sulle produzioni industriali e sui servizi. Inoltre, si acceleri la realizzazione degli investimenti del PNRR al fine di ridare maggiore qualità alla nostra economia e soprattutto lavoro di cui vi è esigenza soprattutto per le giovani generazioni – sostiene Rosario Trefiletti Presidente del Centro Consumatori Italia.